Progetti a Cervara di Roma (AS.TE.R.)

i Progetti realizzati a Cervara di Roma hanno riguardato il marketing territoriale e la musealità
2012 - AnieneMark
AnieneMark
Dal 29 Ottobre 2012 al 31 Ottobre 2012
Il programma di formazione-intervento ha avuto l'obiettivo di preparare un gruppo di giovani per operare sullo sviluppo della promozione delle caratteristiche attrattive del territorio e in special modo dell'insieme dei beni culturali presenti.
Il CAMPUS si è svolto nelle date del 29, 30 e 31 ottobre nei Comuni di Agosta (lunedì e mercoledì) e Anticoli Corrado (martedì) ed è stato organizzato secondo la metodologia della Formazione-Intervento®.
All'interno del CAMPUS, sono stati formati diversi sottogruppi di progetto ciascuno dei quali si è prefissato l'obiettivo di rappresentare sul portale di marketing territoriale un particolare tipo di bene culturale tra tutti quelli che il territorio offre.
Il 24 di novembre il lavoro fatto dai giovani è stato presentato agli Amministratori dei Comuni coinvolti. La presentazione è stata effettuata a Cervara, il comune capofila.
I lavori dei giovani sul portale di marketing sono stati i seguenti:
  • Romani nella Valle nell'Aniene
  • L'ambiente dell'Alta Valle dell'Aniene Il Fiume Aniene
  • La tradizione delle Pupazze nella Valle dell'Aniene: a Cervara di Roma (mammoccia), Agosta , Roviano e Riofreddo
  • Il Brigantaggio ad Arsoli
  • San Benedetto nella Valle dell'Aniene
  • Le imprese ricettive: Villa Celeste a Riofreddo, Pensione-Ristorante Angela e Hostaria 36 ad Arsoli



i giovani di AnieneMark
2012 - Open Museum - Progettazione partecipata con i Direttori dei Musei
Open Museum - Progettazione partecipata con i Direttori dei Musei dell'Unione
Dal 05 Settembre 2012 al 20 Ottobre 2012
Con i Direttori dei Musei e i referenti della Cultura dei Comuni coinvolti si è sviluppato un programma di “progettazione partecipata” per individuare alcune specifiche utili alla realizzazione del software di rappresentazione del patrimonio culturale, sia sul portale web di marketing territoriale, in dotazione ai Comun, (www.marketing.territoriale.it) i che sul portale di AS.TE.R. anch'esso appositamente realizzato con Open Museum.
L'analisi della situazione della comunicazione su web in essere ha mostrato le criticità relative alla moltitudine degli strumenti in essere, molti dei quali in disuso o sovrapposti e ha suggerito le soluzioni da perseguire per individuare sul territorio la presenza dei beni materiali, dei beni immateriali, delle strutture e dei servizi preposti alla loro conservazione e fruizione.
La progettazione partecipata si è svolta nel periodo che va dal 5 di settembre al 20 ottobre del 2012.

2012 - Valorizzazione dei Musei
Implementazione del portale di marketing territoriale
Dal 1 Luglio 2012 al 24 Settembre 2012
Per ognuno dei Comuni coinvolti dal progetto è stata aperto lo spazio sul portale di marketing territoriale (www.marketing.territoriale.it) . Poi sono stati visitati tutti i Comuni e si sono raccolte le informazioni sui beni culturali presenti e si sono effettuate le foto di quelli conservati nei musei e quelli diffusi sul territorio, in stretto collegamento con le amministrazioni comunali e i relativi referenti, in special modo con i direttori dei Musei e con le Proloco. Il materiale, opportunamente elaborato, è stato poi caricato nel portale di marketing territoriale.
Il lavoro di rilevazione sul campo è avvenuto da Luglio a Settembre 2012.

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Museo di Cervara di Roma
Il Museo di Cervara rappresenta un importante polo di documentazione demo antropologica e storico culturale. La denominazione del museo - Museo della Montagna - Transumanti e “pitturi” – è scaturita, proprio dalla necessità di collegare il tema dei viaggi: il viaggio come transumanza che andava dai monti al mare e i viaggi degli gli artisti dalla città ai Paesi dell’interno. Il tutto racchiude quale inevitabile “trait d'union” le realtà in movimento “chi va e chi viene” e, naturalmente, di “chi resta”.
Il tema del viaggio e della permanenza è un tema sentito in una società dove gli uomini, spesso pastori, mancavano per nove mesi l'anno, da settembre a giugno.
La posizione della donna in questa società non poteva che essere centrale. Emblematico in tal senso è il Santuario della Madonna della Portella a Munistrigliu dove le donne hanno nel tempo lasciato come ex voto i loro gioielli. Questi preziosi monili oggi costituiscono un nucleo importante del museo e attestano la storia della devozione e dell’oreficeria in un contesto circoscritto e apparentemente semplice.
Nel Museo viene dato ampio risalto al ruolo degli artisti che da secoli raggiungono Cervara raffigurandone la unicità e la bellezza.
Nelle due stanze ricavate da un ex stalla, sono esposti una ricca collezione di ex voto, oggetti devozionali, arredi e Paramenti sacri, libri liturgici, oggetti processionali. Vi sono conservati pure i tradizionali costumi cervaroli che furono oggetto di interesse di numerosi artisti internazionali per la loro composita varietà e cromia. Vengono anche esposti gli oggetti dell’economia tradizionale, dei mestieri itineranti, della transumanza.
Anticoli Corrado
Il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea d’Anticoli Corrado offre una straordinaria ed inaspettata occasione d’incontro con la storia dell’arte moderna, dagli anni Trenta fino ai nostri giorni. In esso sono raccolte opere di una vasta comunità di artisti, italiani e stranieri, anche di grandissima fama internazionale, che s’insediarono nel paese e vi tennero studio.
Inizialmente attratti dalle modelle anticolane, celebri a Roma per la loro bellezza e disponibilità, gli artisti trovarono nel paese un’atmosfera straordinariamente propizia. Si sviluppò gradualmente una rete di rapporti che stimolò anche la creatività locale.
La raccolta, formatasi soprattutto grazie a donazioni degli artisti stessi, rappresenta oggi un polo importante e dalle caratteristiche uniche nel sistema museale della regione Lazio.
Oggi il museo ha una consistenza veramente importante: più di duecento opere, di cui molte di autori celebri, anche a livello internazionale, come Domenico Spadini, Giuseppe Capogrossi, Arturo Martini, Fausto Pirandello, Rafael Alberti, Ercole Drei, Adolfo De Carolis e molti altri, ed è un vero e proprio centro di cultura, che organizza mostre ed eventi.
È consigliabile una visita guidata, perché la maggior parte delle opere hanno dietro una loro "storia", episodi a volte divertenti, a volte commoventi.
Sede
Piazza S. Vittoria 1 , Tel. 0774 – 936318
Orari
Tutti i giorni la mattina dalle 9:00 - 13:00 e il pomeriggio dalle 16:00 - 19:00
Agosta
Il museo della Cultura Rurale si trova appena fuori la seconda cerchia di mura del castello di Agosta. All'interno della palazzina il museo di dispone su tre livelli. Nelle vetrinette appositamente allestite si possono ammirare oggetti di uso quotidiano, oggetti utilizzati in agricoltura, costumi dell'epoca, strumenti musicali originali, giochi dei ragazzi del secolo scorso. La sua realizzazione è opera di cittadini, amanti della propria terra e preoccupati che la modernità portasse ad eliminare le testimonianze di una civiltà, quella contadina, che aveva maturato conoscenze e competenze importanti e che costituisce ancora ora l'identità di una comunità, della sua storia e della sua evoluzione.
I locali sono stati forniti dall'Amministrazione, mentre gli oggetti conservati e messi in mostra sono stati raccolti dai cittadini volontari che si occupano del museo. Essi sono alla continua ricerca di ulteriori oggetti e fidano nella sensibilità dei propri concittadini per arricchire progressivamente il patrimonio già disponibile.
Roviano
Il Museo di Roviano è una delle maggiori raccolte demoetnoantropoligiche del Lazio, ricca di oltre 2.000 pezzi, di cui 720 inventariati e schedati. È anche la più antica delle raccolte del Lazio: il museo è stato inaugurato nel 1980, nasce dalla collaborazione di intellettuali locali e ricercatori esterni, dal sostegno degli uffici regionali ed è caratterizzato da una grande varietà e ricchezza di pezzi.
Il museo visibile oggi è sorto, fatto per l'epoca assai raro, grazie alla convergenza di energie nuove e diverse, accademiche e no, tra cui il Comune di Roviano, i giovani della "Consulta giovanile", i cittadini e le scuole di diversi paesi della Valle, la Regione Lazio e il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma.
L'interdisciplinarietà, grazie alla quale è nato il museo di oggi, è stata intesa non come una somma di ricerche parallele, né, all'opposto, come una fusione indistinta di tecniche disciplinari diverse, ma come prodotto di una convergenza teorico metodologica che ha permesso di valorizzare la specificità degli ambiti disciplinari e di riuscire a rappresentare la realtà nella sua complessità.
Il nome del museo non deve trarre in inganno. Esso racconta della civiltà contadina, ma raccoglie, in realtà, anche pezzi che non hanno a che fare con i lavori nei campi o con l'allevamento, e che ci riportano alle trasformazioni che hanno investito a più riprese le comunità della Valle: la costruzione, alla fine dell'Ottocento, della ferrovia Roma-Pescara e il lavoro di scavo delle sue gallerie, a cui parteciparono, come minatori, parecchi rovianesi; la successiva riconversione di questi ultimi a muratori e carpentieri, con conseguenti emigrazioni stagionali nei dintorni e soprattutto, a partire dall'immediato dopoguerra, un diffuso pendolarismo verso Roma; la costruzione dell'autostrada Roma-L'Aquila negli anni Settanta, che ha dato nuovo impulso a queste dinamiche. L'attuale allestimento ha riunito le testimonianze relative a questi aspetti più recenti, ma non meno importanti della cultura popolare rovianese in un'apposita sala, la settima del piano terra, contribuendo a rafforzare l'immagine della valle come "terra di confine", anche se, questa volta, in un senso un po' diverso: l'intreccio è qui, infatti, tra cultura contadina, pastorale, artigiana e operaia, che non di rado convivono negli stessi individui, secondo modalità ancora in parte da approfondire.
Rioffredo
Il museo delle culture 'Villa Garibaldi di Riofreddo' è un museo demoetnoantropologico con profondo legame al territorio. Nel museo si conserva tutto ciò che è stato possibile conservare della cultura locale: dai beni materiali alle tradizioni orali. Le testimonianze dell'identità culturale più recente consistono in ampie collezioni etnologiche di oggetti e attività locali e in documentazioni audiovisive della tradizione orale.
I reperti archeologici vanno dal periodo arcaico a quelli degli equi e dei romani cui seguono ricostruzioni della storia successiva.
Sono conservati al Museo i cimeli della famiglia Garibaldi.
Il museo dispone di servizi per i disabili.
In vendita si trovano anche poster, gadget, libri e riviste.
Contatti
Telefoni: 0774 929183 - 0774 929116
Fax: 0774 929501
Arsoli
La storia di Arsoli s'intreccia fortemente con le sue tradizioni musicali e culturali. il Museo delle Tradizioni Musicali nasce con l'obiettivo di rappresentare quella storia e quelle tradizioni offrendo al visitatore percorsi diversificati:
  • gli strumenti pastorali (flauti di canna, clarinetti di canna, zampognetta di canna, flauti di corteccia, corni di animali e vari tipi di campanacci usati per le greggi e gli animali da stalla);
  • gli strumenti artigiani (organetto, tamburo a frizione, triangolo e tamburelli) di uso frequente nelle feste ed animazioni musicali del tempo libero e nella danza;
  • la musica, il canto e gli strumenti nella religiosità popolare usati in occasioni di specifici eventi del calendario liturgico (raganella, tabella, crotalo a tavolette, conchiglia). Al pellegrinaggio della SS.ma Trinità è dedicata una buona parte di questa sezione arricchita da documentazioni fotografiche, filmati e riproduzioni sonore;
  • la tradizione bandistica (flicorni, flicornini, trombe, bassi a tracolla, contrabbassi, grancassa appartenuti alle bande musicali arsolane dell’Ottocento, una ricca raccolta di spartiti musicali autografi trascritti a mano, reperti d’epoca e documenti fotografici attestanti la ultrasecolare presenza della banda musicale ad Arsoli).
Per prenotazione visite rivolgersi alla Pro Loco di Arsoli: Telefono / fax 0774 920290

e mail: prolocodiarsoli@libero.it